L’eruzione dei denti da latte
Ogni bambino ha dei propri ritmi personali, per cui può capitare di vedere lattanti con una dentizione più precoce ed altri più tardive. I casi fisiologici dell’eruzione dentale hanno spesso una base ereditaria.
I primi denti da latte, detti anche “denti decidui” (che significa “destinati a cadere”), compaiono, in genere, verso i 6-8 mesi di vita, quando iniziano a spuntare gli incisivi centrali inferiori seguiti, nei quattro mesi successivi, dagli incisivi superiori. In genere entro il primo anno di vita sbucano gli incisivi laterali inferiori, cosicché, al compimento del primo compleanno, il bambino avrà otto dentini, quattro sopra e quattro sotto.
Nei sei mesi successivi erompono i quattro molaretti di latte, che spesso possono creare qualche fastidio, perché, essendo più grossi degli incisivi, si fanno strada con un poco più di difficoltà. Essi sono separati dagli incisivi laterali inferiori da uno spazio, che verrà occupato, tra il sedicesimo e il ventiquattresimo mese, dai canini.
Infine, entro i due anni e mezzo, compaiono gli ultimi quattro molari. A questo punto la dentizione decidua si è completata: il bambino ha tutti i suoi venti dentini, dieci per ogni arcata.
Ognuno ha i suoi tempi
Occorre ricordare che per quanto riguarda i tempi dell’eruzione dentaria, ogni bambino ha dei propri ritmi personali; per cui può capitare di vedere lattanti con una dentizione più precoce ed altri più tardiva, pur mantenendo, di solito, la sequenza descritta. È possibile perciò osservare un bebè di cinque mesi già con il primo dentino, oppure un bambino di quattordici mesi senza neppure un dente. Quest’ultima situazione preoccupa, a volte, i genitori. Per fugare ogni timore, occorre sapere che questi ritardi fisiologici dell’eruzione dentale in un bambino sano hanno spesso una base ereditaria e sono quasi sempre da causa sconosciuta, non dipendendo, come molti pensano, da una mancata assunzione di fluoro o di vitamine o di calcio: occorre solo pazientare, a volte anche fino a 16-17 mesi, che il primo dentino faccia finalmente capolino.
I sintomi associati all’eruzione dei denti
Esistono vari segnali che annunciano l’eruzione dei primi dentini. Ad esempio è tipica una salivazione abbondante, causata dalle sensazioni fastidiose e dal senso di prurito provocati dallo stiramento delle mucose gengivali. È facile, poi, osservare le gengive gonfie, poiché, sotto la spinta del dentino che sta uscendo, esse si infiammano; l’irritazione, che provoca fastidio e talvolta anche dolore, rende spesso il bimbo irritabile, agitato ed il suo appetito può ridursi.
Vedere il bambino afferrare tutto ciò che trova sotto mano (un giocattolo oppure anche solo un dito del genitore), mordicchiandolo tenacemente, realizzando in tal modo una sorta di massaggio spontaneo delle gengive irritate, può essere sintomo dell'arrivo di un dentino.
Come alleviare i disturbi della dentizione
Per ridurre i disturbi della dentizione esistono speciali giocattoli, in genere a forma di anello, costruiti in gomma morbida, ma leggermente ruvida, che contengono all’interno un liquido refrigerante. Questi oggetti vanno messi in frigorifero qualche ora prima dell’uso, affinché il liquido si raffreddi, in modo da sfruttare l’azione disinfiammante e leggermente anestetica del freddo.
Esistono inoltre delle creme leggermente anestetizzanti, acquistabili in farmacia, che vanno distribuite in quantità modesta sulla gengiva con un leggero massaggio.
La febbre da denti
Non è infrequente infine osservare la comparsa di qualche lineetta di febbre o di scariche liquide, spesso piuttosto acide ed in grado di irritare la regione del pannolino, nelle 24-48 ore dopo l’eruzione dentaria.
Questi disturbi non dipendono direttamente dalla dentizione, ma dal fatto che in questa fase le difese naturali del bambino si abbassano ed il piccolo diventa molto più vulnerabile agli attacchi di germi o di virus.
In questo senso la febbre è data dall’infezione virale e solo indirettamente dai denti. La credenza che la fuoriuscita dei denti provochi un aumento della temperatura cutanea probabilmente è nata dalla constatazione che, nel periodo in cui spuntano i dentini (un periodo, come abbiamo visto, lungo un paio di anni), la febbre è molto frequente e, dato che un dente per spuntare impiega molti giorni (circa sette) e i denti da latte sono in tutto venti, se moltiplichiamo sette per venti abbiamo come risultato centoquaranta! È inevitabile che in questi centoquaranta giorni, distribuiti nell’arco di due anni, il bambino abbia qualche episodio febbrile.
Ecco che la coincidenza temporale è stata trasformata in un rapporto di causa ed effetto: l’eruzione dei denti fa venire la febbre!
I primi denti da latte, detti anche “denti decidui” (che significa “destinati a cadere”), compaiono, in genere, verso i 6-8 mesi di vita, quando iniziano a spuntare gli incisivi centrali inferiori seguiti, nei quattro mesi successivi, dagli incisivi superiori. In genere entro il primo anno di vita sbucano gli incisivi laterali inferiori, cosicché, al compimento del primo compleanno, il bambino avrà otto dentini, quattro sopra e quattro sotto.
Nei sei mesi successivi erompono i quattro molaretti di latte, che spesso possono creare qualche fastidio, perché, essendo più grossi degli incisivi, si fanno strada con un poco più di difficoltà. Essi sono separati dagli incisivi laterali inferiori da uno spazio, che verrà occupato, tra il sedicesimo e il ventiquattresimo mese, dai canini.
Infine, entro i due anni e mezzo, compaiono gli ultimi quattro molari. A questo punto la dentizione decidua si è completata: il bambino ha tutti i suoi venti dentini, dieci per ogni arcata.
Ognuno ha i suoi tempi
Occorre ricordare che per quanto riguarda i tempi dell’eruzione dentaria, ogni bambino ha dei propri ritmi personali; per cui può capitare di vedere lattanti con una dentizione più precoce ed altri più tardiva, pur mantenendo, di solito, la sequenza descritta. È possibile perciò osservare un bebè di cinque mesi già con il primo dentino, oppure un bambino di quattordici mesi senza neppure un dente. Quest’ultima situazione preoccupa, a volte, i genitori. Per fugare ogni timore, occorre sapere che questi ritardi fisiologici dell’eruzione dentale in un bambino sano hanno spesso una base ereditaria e sono quasi sempre da causa sconosciuta, non dipendendo, come molti pensano, da una mancata assunzione di fluoro o di vitamine o di calcio: occorre solo pazientare, a volte anche fino a 16-17 mesi, che il primo dentino faccia finalmente capolino.
I sintomi associati all’eruzione dei denti
Esistono vari segnali che annunciano l’eruzione dei primi dentini. Ad esempio è tipica una salivazione abbondante, causata dalle sensazioni fastidiose e dal senso di prurito provocati dallo stiramento delle mucose gengivali. È facile, poi, osservare le gengive gonfie, poiché, sotto la spinta del dentino che sta uscendo, esse si infiammano; l’irritazione, che provoca fastidio e talvolta anche dolore, rende spesso il bimbo irritabile, agitato ed il suo appetito può ridursi.
Vedere il bambino afferrare tutto ciò che trova sotto mano (un giocattolo oppure anche solo un dito del genitore), mordicchiandolo tenacemente, realizzando in tal modo una sorta di massaggio spontaneo delle gengive irritate, può essere sintomo dell'arrivo di un dentino.
Come alleviare i disturbi della dentizione
Per ridurre i disturbi della dentizione esistono speciali giocattoli, in genere a forma di anello, costruiti in gomma morbida, ma leggermente ruvida, che contengono all’interno un liquido refrigerante. Questi oggetti vanno messi in frigorifero qualche ora prima dell’uso, affinché il liquido si raffreddi, in modo da sfruttare l’azione disinfiammante e leggermente anestetica del freddo.
Esistono inoltre delle creme leggermente anestetizzanti, acquistabili in farmacia, che vanno distribuite in quantità modesta sulla gengiva con un leggero massaggio.
La febbre da denti
Non è infrequente infine osservare la comparsa di qualche lineetta di febbre o di scariche liquide, spesso piuttosto acide ed in grado di irritare la regione del pannolino, nelle 24-48 ore dopo l’eruzione dentaria.
Questi disturbi non dipendono direttamente dalla dentizione, ma dal fatto che in questa fase le difese naturali del bambino si abbassano ed il piccolo diventa molto più vulnerabile agli attacchi di germi o di virus.
In questo senso la febbre è data dall’infezione virale e solo indirettamente dai denti. La credenza che la fuoriuscita dei denti provochi un aumento della temperatura cutanea probabilmente è nata dalla constatazione che, nel periodo in cui spuntano i dentini (un periodo, come abbiamo visto, lungo un paio di anni), la febbre è molto frequente e, dato che un dente per spuntare impiega molti giorni (circa sette) e i denti da latte sono in tutto venti, se moltiplichiamo sette per venti abbiamo come risultato centoquaranta! È inevitabile che in questi centoquaranta giorni, distribuiti nell’arco di due anni, il bambino abbia qualche episodio febbrile.
Ecco che la coincidenza temporale è stata trasformata in un rapporto di causa ed effetto: l’eruzione dei denti fa venire la febbre!