Come sviluppare l’abbronzatura perfetta

Come sviluppare l’abbronzatura perfetta

Chi non vorrebbe avere un'abbronzatura perfetta durante la stagione estiva?

I raggi solari in questo fanno la loro parte, ma attenzione..il sole può essere anche il nostro peggior nemico.

Le radiazioni elettromagnetiche prodotte dal sole e in grado di oltrepassare l'atmosfera terrestre sono di tre tipi: visibili, infrarosse e UV.

I raggi ultravioletti sono quelli che raggiungono la Terra in quantità minore,ma non per questo sono meno importanti.

I raggi UV si classificano in UV-A, quelli con lunghezza d’onda maggiore e che hanno effetti ottimi sull’abbronzatura istantanea, ma non su quella duratura, penetrano anche più in profondità provocando quindi effetti dannosi a livello delle strutture cellulari. Questi raggi producono radicali liberi che sono i maggiori responsabili dello stress ossidativo delle cellule e contribuiscono ad accelerare il processo di invecchiamento della pelle.

I raggi UV-B provocano le classiche scottature se si eccede con l'esposizione al sole, specie nelle pelli più delicate e, nei primi giorni di esposizione, possono essere i maggiori responsabili del danno strutturale al DNA delle cellule. Rappresentano di solito il 6% degli UV che raggiunge la superficie terrestre, hanno capacità di penetrazione inferiore rispetto ai raggi UV-A ma sono comunque deleteri in quanto possono aumentare l'insorgenza di tumori cutanei;

I raggi UV-C estremamente pericolosi e cancerogeni. La lunghezza d'onda va dai 200 ai 280 nm e in questo caso vengono "completamente" schermati dallo strato di ozono.

Quando ci esponiamo al Sole, alcune cellule della pelle (i melanociti) reagiscono solo agli UV e producono melanina, una proteina che protegge l'epidermide dalla radiazione ultravioletta stessa. E' proprio la melanina a rendere la pelle via via più scura. 

L’esposizione al sole stimola la sintesi di vitamina D, necessaria per mantenere l'omeostasi dell’organismo, promuovendo la crescita fisiologica dello scheletro, il rimodellamento osseo soprattutto in età avanzata, possiede un effetto promuovente sull'assorbimento intestinale del calcio, del fosfato e del magnesio e sembra avere un ruolo importante sulla crescita cellulare, su varie funzioni neuromuscolari e immunitarie, e sulla riduzione dell'infiammazione.

L’esposizione al sole nelle ore più calde e senza una crema solare dotata di SPF adeguato (Sun Protection Factor) può provocare danni a livello cellulare, innescando così delle reazioni a catene che possono o meno essere  la  causa dell’insorgenza del tumore alla pelle.

Per assicurarsi un’abbronzatura duratura e “sana” il consiglio è quello di esporsi durante le ore meno calde e soprattutto di utilizzare sempre la crema solare dotata di SPF, partendo da una crema solare 50 durante le prime esposizioni, per abituare la pelle ai raggi UV.

In questo modo garantiamo alla nostra pelle una giusta colorazione ma anche la giusta protezione.

Ricordiamoci che il sole è un nemico silente che distrugge le cellule nel tempo e contribuisce a quei fenomeni di invecchiamento e produzione di radicali liberi.

In conclusione non facciamoci prendere dalla “leggerezza” della stagione estiva, di volere apparire nell’immediato belli e abbronzati, ma preoccupiamoci piuttosto di preservare la nostra salute e le nostre cellule.

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